Come essere costante nella pratica se…hai perso la motivazione (MdM-9)

27 Ottobre 2022
Scritto da Elisa Romeo

Può succedere che, durante il percorso di pratica, ci sentiamo scoraggiate se non arrivano i risultati sperati, o se non riusciamo a stare dietro alle aspettative che ci eravamo prefissate.
Vediamo come possiamo continuare a praticare anche in questi momenti di calo motivazionale.

Non avere aspettative

Quando iniziamo un percorso di consapevolezza, spesso ci poniamo obiettivi troppo alti, o che non tengono conto delle contingenze della vita quotidiana. Magari immaginiamo di diventare molto centrate, super presenti in ogni momento e qualsiasi cosa succeda…
In realtà, questo è un traguardo molto difficile da raggiungere, se non impossibile – anche se i benefici che porta la pratica sono davvero numerosi e tangibili.
Ricordiamoci però che sono anche proporzionali al tempo che dedichiamo alla pratica (e qui l’importanza della costanza nel tempo) e all’atteggiamento con cui le affrontiamo.

Se immaginiamo la nostra pratica come dieci-quindici minuti in cui staremo sedute comodamente a meditare, in silenzio, senza pensieri che ci disturbino o interruzioni, immerse in una placida atmosfera zen…facilmente verremo disilluse!
Se affrontiamo le pratiche con queste aspettative e veniamo deluse, ci sentiremo scoraggiate o incapaci di meditare.
Se invece ci poniamo con un atteggiamento che non ha particolari aspettative, ma anzi, congratulandoci del fatto che siamo riuscite a ritagliarci quei dieci minuti o più per praticare la consapevolezza, sarà già stato un successo.

Affrontiamo quei minuti con apertura e curiosità: può essere che sarà una giornata buona e saremo riuscite ad ascoltare il nostro respiro con calma e serenità, può essere che invece sarà una giornata turbolenta e saremo state bombardate in continuazione da pensieri e preoccupazioni senza nemmeno riuscire a stare ferme nella posizione.
E questo va bene così: è così che siamo fatte, è così la vita.

Iniziamo ogni pratica essendo già felici del fatto che lo stiamo facendo, senza aspettarci nessun risultato: sarà più facile così riuscire a rimanere costanti anche nelle giornate più difficili.
Ed è così che arriveranno i maggiori benefici, poiché saremo riuscite a fare pace con noi stesse e con quello che stiamo attraversando in quel momento, senza volerlo contrastare o combattere.

Questo non vuol dire che non possiamo darci degli obiettivi, anzi: dedicare quei dieci minuti è già un obiettivo, così come cercare di rimanere costanti.
Ma non attaccarci al risultato perfetto ci consente di avere quella flessibilità che ci aiuterà a raggiungere alla fine il nostro obiettivo, anche se in un modo diverso da quello che avevamo immaginato, e senza cercare la ‘performance’, che è proprio un concetto lontano anni luce dalle pratiche di consapevolezza.

Coltiva l’apertura e la curiosità

Affrontare ogni pratica con la curiosità di scoprire come andrà e cosa succederà, come stai oggi e quanto sei predisposta alla presenza: è l’atteggiamento che ci aiuta a non cadere nel giudizio qualora la pratica non andasse ‘bene’.
Ricorda: la pratica è un cammino di continua scoperta e conoscenza di noi stesse a livello profondo.
Non si tratta di performance o di seguire una certa tabella di marcia per ottenere un certo livello di benefici.
Così riusciamo a continuare la nostra pratica anche nei periodi in cui può risultare davvero difficile.

Pratica con giocosità

Questo consiglio riguarda più le pratiche informali ovviamente che quelle formali, perché si adattano a qualsiasi attività.
Nelle pratiche informali possiamo sperimentare molto, giocare con le pratiche (come dicevo ad esempio qui): affrontiamole con leggerezza, giocando anche a coglierci in fallo, sorridendo quando notiamo di essere cadute di nuovo nelle reazioni automatiche.
Possiamo usare la mindful bell in modi sempre nuovi, seguendo le nostre inclinazioni.
Ci sono davvero tantissimi modi per poter giocare con le pratiche, usando la nostra creatività.
Possiamo coltivare la meraviglia nella vita di tutti i giorni; ad esempio, quando suona la mindful bell osserva attentamente la realtà che ti circonda come se fosse la prima volta, scovando qualcosa di cui non ti eri mai accorta e che possa meravigliarti, così come puoi farlo mentre percorri una strada abituale…

Puoi fare davvero qualsiasi cosa per tornare sempre più spesso presente a te stessa e riconnetterti con il tuo corpo e con la tua consapevolezza.
Se stai perdendo motivazione, forse è perché stai seguendo sempre lo stesso schema di pratica, oppure ti dimentichi di aprire questa porta su tutta la meraviglia che c’è in questo momento e che non stai guardando perché concentrata su qualcos’altro, o sei persa nei pensieri…
In realtà, ogni momento è pieno di meraviglia intorno a te: basta solo scegliere di porci attenzione.

Credo che questa parte delle pratiche sia veramente fondamentale per riuscire ad essere costante nel tempo e allo stesso modo ricevere i moltissimi benefici a livello di benessere, quando ti senti demotivata o stai privando difficoltà nella meditazione vera e propria.
Puoi sempre dedicarti alle pratiche informali per tenere viva la consapevolezza e e la motivazione.

Articoli correlati

Pin It on Pinterest